5.3.08

Meme "Un piatto di potere": la torta di nocciole di Tobia


Lenny dal suo blog lancia l'idea di parlare e documentare quello che ognuno/a di noi considera il proprio "piatto di potere", quello che, cucinato da noi, ha segnato in qualche modo il nostro rapporto con un'altra persona.
Non mi viene in mente un mio piatto che abbia determinato in qualche modo l'andamento dei miei rapporti con qualcun'altro. Ho cucinato e cucino per molta gente, in famiglia, per gli amici, per gli ospiti occasionali (oltre che per lavoro), e sono contenta di destare sensazioni positive. Mi piace soprattutto quando la gente resta felicemente stupita di fronte ai piatti più semplici, oppure dall'incontro con quelli ormai dimenticati. Sarebbe più facile parlare di quelli che a me danno sensazioni speciali, mentre li preparo e mentre li assaporo.
C'è però un'eccezione: questa torta.
Che è, si, un "piatto di potere", ma è difficile capire... chi ha potere su chi!
Mi spiego.
Tobia è mio figlio maggiore. Non è particolarmente goloso, ad una fetta di torta o un piatto di biscotti spesso preferisce una mela o una carota da sgranocchiare. Ma questa torta è qualcosa di speciale (lo dico sempre: ha gli stessi gusti di Cip e Ciop).
Tutto nacque da una scampagnata sui Colli Euganei, a casa di un amico, una domenica di settembre di qualche anno fa (Tobia aveva tre anni, quindi sono passati cinque anni e mezzo). In giardino questo amico ha un albero, o meglio, un gruppo di cespugli di nocciole, i cui frutti non sempre vengono raccolti. Passammo così il pomeriggio a raccogliere nocciole, Tobia si divertì moltissimo e tornò a casa portandosi orgogliosamente appresso la sua personale scorta. Dopo un paio di giorni le sgusciammo e ne facemmo questo dolce, di cui lui si innamorò ed elesse a sua torta preferita di sempre: da quel giorno è la torta dei suoi momenti speciali, compleanni in primis.
Quando la preparo, scatta un'immediata complicità, come a dire: "noi due si che ci capiamo!". E' un'intesa che parte dal nostro assomigliarci tanto, per carattere, gusti, attitudini. La torta di nocciole riassume il nostro amore per la campagna, il piacere che proviamo nel camminare insieme per i campi a raccogliere erbe e bacche, e la soddisfazione nel vedere poi tutto questo trasformato in qualcosa di buonissimo.
A me piace farcita con un po' di cioccolato, ma lui la preferisce nella versione più semplice, soltanto spolverata di zucchero a velo. E considerato il tema dell'iniziativa di Lenny, mi sembra giusto proporre la ricetta come piace a Tobia.

Per una tortiera da 26 cm:
lavorare 4 uova con 150 gr di zucchero di canna chiaro finché sono chiare e spumose. Sempre lavorando con le fruste, unire 150 gr di farina tipo 0, 150 gr di nocciole sgusciate ridotte in farina, 200 gr di budino di soia alla nocciola (si trova nei negozi di alimenti bio. In mancanza di questo, usare 120 gr di burro fuso a bagnomaria), 1 bustina di cremor tartaro. Versare il composto in uno stampo a cerniera unto e infarinato (o foderato di carta da forno), infornare per circa 45 minuti nel forno preriscaldato a 180°. Sfornare, raffreddare e spolverare con zucchero a velo.
Oltre che con crema al cioccolato, è buonissima anche farcita con marmellata di prugne.